La nuova fase politica che si è aperta all’indomani della seconda conferenza programmatica nazionale de La Destra ha segnato la chiusura della stagione dei veti verso il nostro movimento e la riapertura al dialogo e al rapporto di coalizione con i partiti del centrodestra italiano. Questa nuova stagione coincide con un momento difficile per la politica siciliana e nazionale ed è per questo motivo che dobbiamo rilanciare la nostra presenza sul territorio, la presenza della destra italiana. Fino ad oggi non abbiamo mai compiuto scelte per interesse personale o per la gestione del potere: per noi governare significa rispondere ai bisogni della gente e realizzare una società migliore. Quando siamo nati, infatti, eravamo destinati a stare alla destra del grande partito della libertà che Berlusconi andava formando. I veti che sono stati successivamente messi ci hanno portato ad uno sfinimento mentale e fisico che si è tradotto in una scollatura fra i vari membri e una poca fiducia nei mezzi che avevamo a disposizione. Per me, che ho iniziato a fare politica dopo Fiuggi, è stata la prima vera fase di sofferenza politica che ho subito. Non ero abitutato a risultati che non superavano il 2%. Ma è anche questa politica, la politica del rappresentare le minoranze. Purtroppo non sempre si riesce a stare dritti con la schiena, ci si abbatte, si soffre e ci si lascia prendere dallo sconforto che magari nessuno creda più in te e nei tuoi mezzi, l’importante è rialzarsi. In questi mesi, soprattutto dopo le elezioni europee, ho pensato seriamente di lasciare la politica attiva. Cioè quella politica dove, in trincea, devi lottare ogni giorno senza se e senza ma, come abbiamo sempre fatto. Senza illusioni, senza ambizioni, solo per il partito. Oggi non è facile fare questo tipo di politica. Oggi è più semplice lasciarsi comprare dai baroni e dal potere. Devo ringraziare qualche vecchio amico se non ho lasciato e qualche e-mail che ho ricevuto in questi mesi oltre alla grande passione e al grande carisma di Nello Musumeci che mi sostiene da Catania ma che non ha fatto mancare mai la sua presenza anche a Ragusa, anche adesso che non è più deputato europeo. Abbiamo combattutto nelle più difficili campagne elettorali della storia della destra italiana. Abbiamo assistito alla scomparsa della destra e della sinistra dal parlamento italiano e da quello regionale siciliano. Oggi, a seguito dell’esperienza nazionale e regionale,  il paese ha capito che non siamo ancora pronti per il bipartitismo e che forse non lo saremo mai. Quando siamo nati avevamo il compito di rappresentare un elemento di coerenza e novità nella coalizione guidata da Berlusconi. Oggi quelle condizioni si stanno determinando nuovamente, anche se il momento è difficile: sia il governo nazionale che quello regionale stanno affrontando fasi dagli esiti incerti. Noi dovremo farci trovare pronti nel caso ci fosse bisogno di noi e questo tempo non tarderà ad arrivare. Dobbiamo riorganizzare il partito a livello ragusano e provinciale con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione. Nei prossimi anni abbiamo da affrontare tutte le competizioni elettorali in ogni ente. Nel 2011 ci saranno le amministrative nel Comune capoluogo e successivamente le provinciali, sempre se non si andrà a votare prima per il governo nazionale e/o regionale. Noi daremo piena fiducia ai partiti del centrodestra e quindi chiederemo l’apparentamento in colizione con il PDL e con gli altri partiti minori. Nei prossimi giorni presenteremo alla stampa l’avvio della campagna adesioni e il lancio di iniziative sociali, culturali e politiche su tutto il territorio ragusano.Ho capito che non posso fare a meno della politica ed è per questo motivo che rilancio, con ogni mezzo e con la passione che da sempre mi contraddistingue, la mia persona alla guida della destra ragusana.

1 commento su “Il vento nuovo soffia anche a Ragusa”
  1. che dire:Chi è causa dei suoi mali pianga se stesso … un domani dovremo render conto del proprio operato e le scelte assunte daranno il peso delle nostre valenze ..da quello che scrivi si evince tutto il disfattismo di un’area che dopo Fiuggi non ha trovato la propria collocazione …Agli occhi degli Italiani poi, e degli idealisti di “destra” prima e più in rilievo, l’equazione è nata! Storace è il Fini2 Egli aveva il compito di riportare all’interno dell’Ovile coloro che avessoro intrapreso una strada diversa da An e dal PDL. Auguri per il nuovo cammino a te, alla Destra a Storace a Musumeci e ….. sono lieto che il fiume scorra sempre più impetuoso verso il mare … sono lieto che permetta ai suoi rivoli di far confluire dei piccoli salmoni (sono notorialmente i pesci che sfidano le correnti avverse per risalire … ) negli stagni di una politica grigia che vede il mostro ergersi in ogni dove e che, non avendo avuto la lungimiranza di molti (moltitudine intesa come massa) rimarranno ancorati su vecchi principi e vecchi valori di cui la politica (p minuscola delle poltrone) non sà più cosa farsene.AUGURO Buona attività a te, alla Destra, a Musumeci e Storace, e … và beh faccio prima … tanti Auguri a tutto il PDL !!! per il nuovo sodalizio e sposalizio a rileggerci presto caro Marioda chi dallo stagno non andrà via ma che attende sereno e combattivo coloro che vogliono risalire la corrente per rialzare il proprio capo!..Saluti Romani

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