PALERMO – “La Sicilia da buttanissima diventerà bellissima”. Con questo slogan irriverente e provocatorio, che riprende il titolo del libro-denuncia di Pietrangelo Buttafuoco, si è svolta quest’oggi a Palermo “una convention popolare – spiega Nello Musumeci, organizzatore dell’evento – che parla alla gente senza tessera di partito ed in particolare al 50% della popolazione siciliana che non va a votare perché la politica non riesce più a parlare al cuore della gente”. L’incontro di oggi che si è svolto nella Sala Normanni dell’Hotel Astoria Palace di Palermo ha visto la presenza di oltre 800 persone, giunte nel capoluogo siciliano da ogni parte dell’Isola.

I primi interventi sul palco hanno offerto la testimonianza concreta delle difficoltà economiche e sociali che vivono ogni giorno la maggior parte dei siciliani: infatti, la prima testimonianza è stata quello della giovane Desiree Raddusa, figlia di un lavoratore della formazione professionale che da oltre due anni non percepisce lo stipendio, poi sono seguiti gli interventi di un agricoltore in crisi e di un imprenditore che non riesce più a pagare i propri dipendenti. Dopo questi interventi la parola è passata direttamente all’organizzatore dell’evento, Nello Musumeci, che subito tiene a rassicurare i propri alleati all’Ars: “Questo incontro di popolo non è stato organizzato per creare un nuovo partito politico, di quelli ce ne sono abbastanza, bensì per ricreare una nuova offerta politica più adatta a questo drammatico momento di crisi che è forse il peggiore dal secondo dopoguerra in poi”.

Il grande motivo che muove l’incontro di oggi, come spiega lo stesso Musumeci, è quello di “far risvegliare il centrodestra che dovrà tornare ad uscire dall’Aula di sala d’Ercole per andare nelle piazze a ricucire i legami con i siciliani, facendosi carico dei loro problemi”. Durante l’intervento dal palco non sono mancate però anche le frecciatine nei confronti del governatore Crocetta: “Il governo regionale – dice Musumeci – parla sempre di rivoluzione, proprio in un periodo come questo in cui la Sicilia non è mai stata così al collasso in termini di posti di lavoro persi e di mancato rilancio economico – precisando – a Crocetta voglio dire che le rivoluzioni non si annunciano ma si praticano ogni giorno, vanno alimentate nella quotidianità e nelle scelte coraggiose che devono essere prese ogni giorno – concludendo – quella portata avanti dal Crocetta è solo mistificazione della rivoluzione, l’unico risultato sin qui ottenuto da questo governo è l’assoluta paralisi della stessa Regione siciliana”.

Non manca anche una battuta sulla presunta “propensione” del Presidente Crocetta agli esposti in Procura: “Crocetta cerca ovunque il malaffare denunciando irregolarità e procedure illegittime soltanto per distrarre l’attenzione dei siciliani dal dramma che sono costretti a vivere, considerati gli oltre 37 mila posti di lavoro persi quest’anno e un tasso di disoccupazione nell’Isola – conclude – che ha superato il 23%. Una situazione ormai insopportabile”.

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