Tutelare Roma, intesa come città e come luogo della politica nazionale, sede del Parlamento, esautorato e svuotato delle sue funzioni da un governo tecnico che nessuno ha votato, e che spadroneggia arrogante sui cittadini. Non ultima, la questione Olimpiadi: un esecutivo pro tempore, che nessuno ha scelto, si arroga il diritto di dire no a un evento di questa portata, e addirittura irride la politica e la Capitale dicendo che ne apprezzava le linee del progetto e lo spirito, e che addirittura pensa allo sviluppo del Paese… Meno male, ci verrebbe da dire! Non possiamo tollerare questi continui colpi inferti alla dignità dei cittadini e della Capitale: qualcuno si è chiesto con quale danno di immagine esce Roma da questo diniego? La città ne esce mortificata nell’animo, e questo non lo possiamo permettere, noi che amiamo la Capitale.
Ecco perché l’invito a scendere con noi in piazza il prossimo 3 marzo, per riprenderci la sovranità popolare, quella che è stata tolta agli italiani da un esecutivo delle banche, creando un vuoto di democrazia.
Roma, poché sede della vita politica nazionale, sente e risente più delle altre città delle azioni della politica, e a queste reagisce per prima. Non a caso, tra il 2011 e il 2012 diversi esponenti locali hanno deciso di passare a La Destra: dai Municipi al Campidoglio il nostro movimento si sta rafforzando, aumentando la propria rappresentanza nelle istituzioni: oggi contiamo 5 consiglieri municipali e 3 in Assemblea Capitolina. Nuove adesioni, e ce ne saranno altre, che danno soddisfazione e forniscono la misura di quale sia il reale sentimento della città: non c’è una forza politica di destra, al di là della nostra, con coerenza tra ciò che dice e ciò che fa. Un segnale forte ed evidente di delusione verso la maggioranza del Campidoglio che dovrebbe far riflettere il sindaco Alemanno.
Quel sabato 3 marzo chiederemo al Pdl di staccare la spina al governo Monti: sarebbe intollerabile sapere di dover sopportare ancora per un anno le ostilità dei “banchieri”, che non accettano critiche e si risentono se leggono due righe contrarie sul giornale.
A Roma saremo migliaia a sfilare, di ogni categoria e ceto sociale, perché questo sentimento di vessazione che si prova è trasversale, le tasse stanno gettando sul lastrico migliaia di persone in tutto il Paese, l’incertezza per il futuro è generalizzata, e siamo stanchi di ascoltare i diktat franco-tedeschi di un’Europa che non ci piace.
Quel 3 marzo da piazza Esedra a piazza Bocca della Verità ci sarà un fiume di gente che attraverserà la Capitale per far sentire le proprie ragioni. Col tricolore in mano.