“Ho seguito con grande interesse, in questi ultimi giorni, il dibattito sviluppatosi, soprattutto sui social network, circa il ventilato trasferimento del mercatino rionale di via Solferino dalla storica sede del quartiere Ecce Homo sino a viale del Fante. Tra chi è a favore e chi è contrario, ritengo che ci siano oggetti elementi di ragionevolezza da una parte e dall’altra. Per questo lancio una proposta all’Amministrazione comunale”. Lo dice il presidente dell’associazione Ragusa in Movimento, Mario Chiavola, che sull’argomento ha raccolto le opinioni di numerosi cittadini. “Da un lato – afferma – c’è chi sostiene che lo spostamento del mercatino priverebbe un centro storico già penalizzato da numerose scelte sbagliate di un minimo di vitalità, riducendo ancora di più le notevoli limitazioni con cui soprattutto le persone anziane si vedono costrette a fare i conti. Dall’altro, invece, c’è chi ritiene che soltanto così si potranno eliminare quelle assurdità che si vedono ogni giovedì visto che alcuni operatori dell’ambulantato sembrano non rendersi conto che la zona è tutto sommato densamente abitata e che quindi, a maggior ragione, non possono permettersi di lasciarsi andare a sconcezze di vario genere, tra cui abbandonare, come è capitato, le proprie feci e la propria urina in sacchetti di plastica depositati in un angolo. Da qui si può comprendere anche l’esasperazione che alberga in alcuni cittadini i quali chiedono con forza che il mercatino sia rimosso. La proposta è di indire un minireferendum che coinvolga tutti gli abitanti del quartiere per comprendere se è davvero questa la loro volontà, dinanzi alla quale, nel caso in cui fosse verificata, tutta la città dovrebbe inchinarsi. Fermo restando che, comunque, per frenare il degrado, potrebbero essere adottati degli opportuni correttivi, dall’attivazione di una più attenta azione sanzionatoria da parte della polizia locale alla collocazione nel posto di alcuni bagni chimici. Sono convinto che la soluzione migliore, come sempre, stia in mezzo, nel senso di contemperare le esigenze di tutti, anche quelle, per carità, degli operatori commerciali. Ma, prima di ogni altra cosa, bisognerebbe accontentare i cittadini”.