E’ arrivato il giorno che stavamo aspettando. Oggi a Napoli La Destra si ritrova nella grande manifestazione “Sud chiama Nord, l’Italia non è Bruxelles” alla Mostra d’Oltremare, per affrontare il grande tema della sovranità.
E’ una parola che ormai ci accompagna da tempo, che sta entrando nei discorsi della politica e della gente. Ci abbiamo messo un po’ a farla capire e accettare, e ancora ce ne vorrà per affrontarne le sfaccettature in maniera ancora più completa, ma la nostra battaglia prosegue spedita e oggi trova il suo spazio in un decalogo, il manuale della sovranità. I dieci punti scaturiti dalla direzione nazionale di Subiaco della scorsa fine di maggio sono l’asse portante, la traccia della nostra azione politica sulla quale chi vuole dialogare con noi dovrà confrontarsi.
Oggi parliamo di signoraggio bancario con molta più consapevolezza e attenzione di quanto avveniva in passato, e lo vogliamo contrastare promuovendo una Bce libera dalle banche private, con un’Europa dei popoli e non della moneta. Vogliamo abbattere gli odiosi privilegi della casta, in ogni sua declinazione, dalla politica alla pubblica amministrazione, annientando il clientelismo che la alimenta. Vogliamo restituire centralità ai cittadini italiani, riconsegnando loro il ruolo primario nelle graduatorie negli asili nido o per le case popolari, e sul tema della casa rilanciare il mutuo sociale, quel meccanismo che può permettere anche al figlio di un precario di averne una. E anche nel lavoro, bisognerà agire attuando interventi per la partecipazione dei lavoratori alla vita d’impresa e agli utili d’azienda, promuovendo logiche di contrasto al precariato nei contratti, e rilanciando i mestieri. Passando allo studio e alla formazione, che deve essere su base meritocratica, si deve intervenire sull’inserimento dei giovani non solo nel mondo del lavoro, ma anche della ricerca e dell’università, contrastando i baronati al fine di impedire la fuga di cervelli all’estero. Infine, la promozione del made in Italy e il rilancio delle Pmi nazionali deve rappresentare il trampolino di lancio per la ripresa dell’economia nazionale, con una riparametrazione della pressione fiscale, incentivi all’assunzione e alla crescita.
E poi, la grande battaglia per il presidenzialismo: il popolo dovrà scegliere chi sarà il proprio rappresentante al Quirinale, con poteri esecutivi. A questo, si abbina la riforma delle Camere come espressione dei territori, nell’ottica della futura elezione di un governo europeo e di un presidente dell’Ue finalmente legittimato dal popolo.
Lanciamo questa sfida oggi, chi sarà con il popolo sarà nostro alleato. Tutti gli altri li considereremo avversari.
Francesco Storace