Milano Finanza Sicilia – sabato 24 gennaio 2009

foto1371Il 2009 sarà per la Sicilia l’ennesimo anno di votazioni, a prolungare una campagna elettorale che alle falde dell’Etna ormai ha tutte le caratteristiche per essere definita perenne, con l’importante appuntamento delle elezioni europee. Appuntamento che già sta catalizzando l’attenzione degli operatori del settore e degli osservatori.Compreso come quasi sicuramente la legge elettorale non sarà mutata (l’attuale è perfetta per danneggiare al massimo il Partito Democratico di Walter Veltroni, che avrebbe voluto uno sbarramento ben alto per continuare a tenere sotto controllo qualsiasi formazione alla sua sinistra), già fioccano le prime indiscrezioni su chi sarà presente o meno nelle liste.Un nome pesantissimo che ci sarà è quello del presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo. Ovviamente, Lombardo non ha nessuna intenzione di tornare a fare l’eurodeputato, ma servirà per catalizzare consensi per il Movimento per l’Autonomia. L’Mpa, infatti, si presenterà alla europee e pare proprio che nel tentativo di ottenere almeno un seggio nell’isola candiderà il suo leader quale capolista ed a seguire tutti i big del movimento, in primis, parrebbe, Carmelo Lo Monte e Antonio Scavone.Il primo dato politico di rilievo è quindi questo: per le europee del 6 e 7 giugno l’Mpa di Lombardo sfiderà apertamente il Popolo della Libertà, che, dal canto suo, testerà di nuovo la fusione fra Forza Italia e Alleanza Nazionale, alla ricerca di conferme sul proprio essere una “armada invencible” dopo l’ottimo risultato alle politiche dell’aprile 2008. Per inciso, la battaglia sarà particolarmente dura anche perché sono diminuiti i seggi a disposizione dell’Italia.Il Pdl pare intenzionato a presentare innanzitutto l’assessore regionale all’Agricoltura Giovanni La Via, vicino al presidente della provincia di Catania, Giuseppe Castiglione, ed al senatore Pino Firrarello. Ci sarà poi anche l’ex senatore Nino Strano, che, stanco di attendere le dimissioni da Palazzo Madama del sindaco etneo Raffaele Stancanelli per subentrargli, ha rotto gli indugi annunciando su You Tube la sua candidatura per Strasburgo. Altro possibile nome in casa Pdl, stavolta sul versante occidentale dell’Isola, è quello di Salvatore Iacolino, sostenuto dal presidente del Senato, Renato Schifani, e dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, anche se nelle ultime ore ha fatto capolino anche l’ipotesi che vorrebbe candidato Gianfranco Miccichè, ex presidente dell’Ars ed attuale sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega al Cipe.Per quanto riguarda l’Udc, invece, si fanno i nomi di Giovanni Avanti e Saverio Romano, mentre nulla trapela dal Pd, che nell’Isola ha certo problemi ben più gravi della preparazione delle liste per le europee. Dovrebbe essere riconfermato Luigi Cocilovo, ma è emerso anche il nome del sindaco antimafia di Gela Rosario Crocetta. Certo che, se volesse dare un forte segnale di rottura e rinnovamento, Veltroni potrebbe candidare un giovane, tipo il segretario provinciale etneo del Pd, Luca Spataro, che negli anni è politicamente cresciuto tantissimo e rappresenta, insieme a Giuseppe Berretta, il vero volto nuovo della politica di sinistra in Sicilia.Da ultimo, non si può non ricordare come uno dei sicuri protagonisti delle europee di giugno nell’Isola sarà Nello Musumeci, reduce dall’eccezionale risultato delle comunali catanesi della primavera scorsa, quando, con stupore di molti, oltre il 26% degli elettori lo ha votato quale candidato sindaco.Stante i risultati delle politiche 2008, con il 2,5% dei consensi la Destra otterrebbe due seggi a Strasburgo ed un sostanzioso resto. Ma considerando quella per le europee una campagna elettorale con minore pressione e maggiore flessibilità dell’elettorato, non è peregrino pensare ad un miglioramento del dato di aprile da parte de La Destra.Il problema è capire a quale delle cinque circoscrizioni andranno i 2-3 seggi probabili del partito di Francesco Storace. Di certo la Sicilia concorrerà, anche per il grande appeal del capolista Nello Musumeci. Ricordiamo infatti che alle europee del 2004 Musumeci ebbe 117 mila voti di preferenza (il più votato di Alleanza Nazionale) e fece balzare An a Catania dall’11% al 23%.Il dato delle comunali dimostra come i 5 anni trascorsi ed i 3 fuori da An non hanno certo logorato l’immagine ed il radicamento di cui Musumeci gode. Dal suo fronte c’è quindi da aspettarsi una grossa eurosorpresa.

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