A TUTTO VOLUME PER MOLTI MA NON PER TUTTI, IL RICHIAMO DELL’ASSOCIAZIONE “RAGUSA IN MOVIMENTO”: “ANCHE QUEST’ANNO NON CI SARA’ UN SOLO RAPPRESENTANTE DELL’AREA CONSERVATRICE. UNA OCCASIONE SPRECATA PER UNA BELLA MANIFESTAZIONE CHE VUOLE DIFFONDERE LA CULTURA DELLA LETTURA”

“Ci spiace rilevare come la manifestazione “A Tutto Volume”, di grande spessore e che richiama un eccezionale numero di cultori della lettura, turisti e appassionati, su determinati temi etici e politici proceda a senso unico, dando spazio prevalentemente ad autori ed ospiti di una sola parte o alfieri del pensiero unico”. A dirlo è il presidente dell’associazione politico culturale Ragusa in Movimento, Mario Chiavola, che mette in evidenza quella che, a suo dire, è un’anomalia. “Dopo avere letto il calendario delle presenze – chiarisce Chiavola – abbiamo giocoforza dovuto prendere atto di come, anche quest’anno, la passerella di giornalisti, scrittori e intellettuali sarà caratterizzata, oltre che dalla partecipazione di autori di assoluto spessore, dal fatto che non ci sarà un solo rappresentante dell’area non dico di destra, ma quantomeno di quella conservatrice, sia essa tradizionalista, euroscettica o lato sensusovranista. Nessuna voce alternativa o indipendente sarà chiamata a declinare i temi che la maggioranza degli italiani ha chiaramente dichiarato essere quelli cardinali del nostro tempo: l’identità, la tradizione, la tutela della vita e della famiglia, la difesa dei confini e della sovranità dello Stato, le possibili soluzioni alle grandi emergenze umanitarie, il terrorismo e lo scontro tra civiltà”. Chiavola prosegue: “Non voglio naturalmente fare polemica con gli organizzatori ai quali, anzi, rivolgo i miei migliori in bocca al lupo affinché anche quest’anno la manifestazione possa essere caratterizzata da uno straordinario successo. Voglio, però, precisare che è un peccato e un’occasione sprecata per una manifestazione che vuole – giustamente – diffondere la cultura della lettura, del pensiero critico, dell’informazione e che, proprio per questo, dovrebbe essere più attenta a garantire il pluralismo delle voci. Perché la cultura vera è anche (e soprattutto) dibattito, confronto, scelta critica; ignorare l’esistenza di “voci fuori dal coro” non fa bene a nessuno e di certo non giova all’imparzialità che una manifestazione sovvenzionata anche dal Comune, con i soldi di tutti i cittadini, dovrebbe garantire”.

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