“L’emergenza povertà nella città di Ragusa sta raggiungendo livelli di guardia. E non possiamo fare finta di non vedere. I periodici allarmi che arrivano dalla Caritas diocesana ci fanno rendere conto che il tessuto sociale si sta spappolando sempre di più e che le risposte che arrivano dalle istituzioni sono insufficienti per l’indisponibilità a garantire sostegni ad hoc alla luce della mancanza di adeguate risorse economiche”. E’ il presidente dell’associazione “Ragusa in movimento”, Mario Chiavola, anche nella qualità di rappresentante del laboratorio politico-culturale 2.0, ad evidenziarlo. E lo dice dopo avere verificato pure che, in pieno giorno, ci sono persone che dormono sulle panchine della Panoramica del parco, nel tratto terminale di via Natalelli che poi diventa via Carlo Alberto,sotto ponte San Vito, perché non hanno dove andare. “L’esempio che riporto – afferma Chiavola – è solo la punta dell’iceberg di una situazione che ci sta sfuggendo di mano. Meritorie realtà come la Caritas, ma anche altre analoghe che operano sul territorio comunale, si stanno dando da fare per turare le falle di una nave che rischia di affondare. E non è possibile che a fronte dei continui Sos lanciati da più parti, non si faccia niente per cercare di salvare il salvabile. L’incremento dei nuovi poveri è evidente. A Ragusa, mai, prima d’ora, si erano viste persone, in evidente difficoltà, utilizzare le panchine come giaciglio per riposarsi dalle avversità della vita. E sembra chiaro che non c’è solo chi sta sulla panchina della Panoramica del parco ma, soprattutto nel centro storico superiore, ci sono situazioni limite che andrebbero monitorate con la massima attenzione. La colpa di tutto ciò? Di tutti e di nessuno. Al momento, non è necessario individuare le responsabilità. Ma, piuttosto, è indispensabile adoperarsi per fortificare la rete di sostegno che fornisce aiuti e garanzie a chi ha bisogno”.

  

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