La Destra di Ragusa plaude il Presidente Lombardo per il disegno di legge sul contenimento dei costi della politica riguardante la riduzione delle indennità di carica e dei gettoni per assessori e consiglieri e la riduzione del numero degli assessori. In questo momento di crisi le misure adottate costituiscono un forte segnale di serietà politica ai cittadini. Ci meravigliamo solo del fatto che non hanno pensato minimamente a diminuire le proprie indennità.Esprimiamo, invece, profondo rammarico per il comportamento della Commissione Parlamentare. Hanno approfittato di un disegno di legge, finalizzato al solo contenimento della spesa, per inserire con voto unanime lo sbarramento elettorale al 5%, nei Comuni e nelle Province. E’ un vero attacco alla libera espressione del consenso, perpetrato dal voto congiunto di Pdl e Pd, che litigano su tutto, tranne su come sopprimere ogni possibile dissenso alle loro voglie egemonizzatrici sull’uno e sull’altro fronte dello scenario politico italiano.Perché i deputati siciliani non hanno pensato invece a restituire agli elettori la doppia scheda, consentendo di votare disgiuntamente il Sindaco ed il Consiglio? Bisogna costringere chi si vuole candidare a sindaco o a presidente a raccogliere effettivamente i voti per essere eletto, ponendo così fine a questa burla degli enti locali retti da persone prive di consenso effettivo e frutto di una partitocrazia, che era stata sconfitta dall’elezione diretta e che è riuscita a re impadronirsi dei governi locali con il trucco della scheda unica, con la quale l’elettore vota un consigliere e, spesso senza neppure rendersene conto, anche un sindaco o un presidente che gli e’ assolutamente ignoto.Negli Enti locali la stabilità di governo non deve derivare da artificiose maggioranze d’aula, ma dalla legittimazione popolare che viene dall’elezione diretta ed effettiva. Si torni alla doppia scheda! Si reintroduca il referendum popolare per cacciare sindaci e presidenti che tradiscono la fiducia dei cittadini! In sintesi, si torni alla libertà e si sconfigga la partitocrazia.