La tornata elettorale che si è appena conclusa ha evidenziato un dato altamente preoccupante per l’area che si identifica nella destra ragusana. Fra i banchi di Palazzo dell’Aquila siederà un solo rappresentante ex aennino. Gli altri 8, candidati in diversi partiti e/o liste civiche sono esclusi. Nessuno, di destra, farà parte dell’Amministrazione Comunale di Ragusa nel prossimo quinquennio. Chi candidato nel PDL, chi candidato nella lista civica del Sindaco, chi candidato nel FLI, il risultato non cambia. E dire che solo i nove candidati, ex iscritti di Alleanza Nazionale, hanno preso 2190 voti di preferenza, praticamente più del 5% che occorreva ad una lista per superare un becero sbarramento voluto dai poteri forti. A questi aggiungiamo altri 800/1000 voti ipotetici di altri 21 candidati e avremmo potuto conquistare 2/3 seggi e un assessore della giunta comunale. Tutto ciò non è stato possibile a causa di uno sgretolamento della classe dirigente e alla mancanza di lungimiranza politica di tutti i componenti del vecchio partito.
Occorre cambiare marcia. Io credo che le esternazioni contro fini, che si sprecano negli ambienti degli ex an, nn siano professate per il semplice fatto che ha distrutto un partito come alleanza nazionale (che era figlio del vecchio msi) e quindi per nostalgia ma bensì perchè il presidente della camera è stato artefice, insieme al berlusca, dello smantellamento del vecchio modo di fare politica. Avevamo un partito che, più o meno, riusciva a mantenere una certa autonomia ben distinta da quella di Forza Italia su temi sociali e nazionali. Adesso questa autonomia è venuta a mancare. Oggi la politica è personalistica e non più partitica; la fanno i personaggi, la fa Berlusconi, la fa Casini, la fa Dipasquale a Ragusa o i vari onorevoli che hanno ognuno le proprie correnti. Quando manca una politica fatta dai partiti tutto si riduce a potere personale. Noi non siamo abituati a fronteggiare una battaglia solo per potere personale. Siamo quelli con la faccia pulita, siamo quelli che non promettiamo nulla di irrealizzabile, siamo quelli che non cedono ai ricatti, siamo quelli che ci piace stare liberi e con la coscienza a posto… Beh, è difficile per noi fare politica in questo modo oggi… La vera riflessione va fatta sul modo di fare politica nell’Italia di oggi. Un esempio, io ho votato al referendum 4 si, in disaccordo con gli ambienti che oggi si definiscono di destra; l’acqua pubblica è stato sempre un cavallo di battaglia della destra sociale, così come essere contro il nucleare, così come essere contro il legittimo impedimento… Se fossi stato all’interno del pdl mi avrebbero preso per matto, questa è stata una battaglia che abbiamo lasciato alle sinistre, sono loro che si sono presi i meriti anche del mio voto di destra!!! E’ questa l’autonomia che oggi ci manca. Quello che non condivido in una politica personalistica è la mancanza di progettualità politica per la gente e per la cittadinanza. Una politica personalistica vuole che ci si riconosca come “chiavolani” piuttosto che “di destra” ma mentre la destra ha un manifesto, un ruolo, un progetto politico che non fa degli individui politici il fine ultimo della politica ma, bensì, mette al centro dell’interesse nazionale i cittadini, chi si definisce chiavolano giura fedeltà a quel politico e al suo modo di arrivare al potere… Nella recente campagna elettorale abbiamo visto chiaramente che si sono scontrate più anime in un solo partito, più anime che si sono riconosciute sotto nomi diversi. ma queste anime hanno progettualità poltica per il popolo ragusano o sono state solo un cartellino per fare capire, agli addetti alla politica, chi è il politico più forte perchè detiene più potere? E allora dobbiamo iniziare anche noi a giocare questa partita a queste condizioni o altro?
Occorre urgentemente una rimodulazione del sistema politico italiano. Questo bipartitismo anomalo funziona o no? Ma poi a chi serve questo bipartitismo? Se funziona perchè le liste del Sindaco ragusano hanno preso più consiglieri dei principali partiti italiani? Stiamo vivendo un periodo rivoluzionario della politica italiana e locale. Un movimento che vuole essere al centro di questa rivolta deve capire cosa serve alla cittadinanza, deve stare al passo con i tempi senza perdere la propria identità.
Piace la tua analisi, la condivido tranne nella parte finale; ritieni in ogni caso, bipartitismo o meno, che il sistema partitico sia quello più efficace per dare risposta al popolo. Cerchi in un’unità di partito l’alternativa alla scarsa progettualità politica o al sistema dei cartelli personalistici, quando in fin dei conti forse forse, in fondo in fondo sei il primo ad esserne invischiato dentro … 2012 appuntamento alle provinciali, caro Mario, purtroppo ti verrà riproposta la possibilità di un’ulteriore esperienza e vaglierai dove meglio e più proficuamente convogliare le tue preferenze, e in caso di vittoria leggeremo che finalmente il sistema funziona perché sarai riuscito nell’intento di farti eleggere, altrimenti rileggeremo un tuo appassionato commento sulla tua ennesima trombatura.
…2012 appuntamento provinciali nel caso in cui hai pronta una progettualità da condividere saremo lieti di porgere ascolto a quanto vorrai dire!
Un abbracio!
caro gianni, mi ha fatto piacere sapere che leggi ancora il mio blog… ;)))
ti invito a leggere qualche mia riflessione da almeno 2/3 anni a questa parte e vedrai che sono quasi tutte simili… la mia riflessione non è generata da questa trombatura ma da una analisi concreta: per la prima volta a ragusa, dopo sessant’anni di “democrazia” non ci sono rappresentanti di destra in consiglio comunale… questa non è un’amministrazione di centrodestra ma di centro. ti pare poco??? un’eventuale mia elezione avrebbe significato dimettermi immediatamente dalla lista del sindaco e dichierarmi appartenente a “la destra”.
Un abbraccio, A Noi. Mario
“un’eventuale mia elezione avrebbe significato dimettermi immediatamente dalla lista del sindaco e dichierarmi appartenente a “la destra”.” … capirai!!! 😉