Proprio qualche settimana fa il Presidente del Consiglio, Mario Monti, ha fatto menzione della questione riguardo all’odierno rapporto tra i giovani italiani e il posto fisso, concependo quest’ultimo come un’utopia, oltre che una noia. Verrebbe da chiedere al professore come può oggi un giovane aspirare ad una dimora per la propria famiglia, senza un posto fisso che gli garantisca una certa sicurezza sulle sue entrate, evitando di conseguenza l’insolvenza delle rate con l’istituto di credito di riferimento. Nella situazione politica ed economica attuale per i giovani è diventato difficile, se non impossibile pensare di poter costruire un patrimonio immobiliare se non partendo da basi economiche di una certa levatura; la famiglia, cellula primaria della società, subirà sicuramente le ripercussioni di questo fenomeno. Non volendomi dilungare troppo in una nota opinionistica, ma volendo esplicare il significato del termine Mutuo Sociale mi soffermo sulla valida proposta di legge di iniziativa popolare presentata da La Destra alla Regione Siciliana, proponendomi di offrire un’ulteriore chiarimento.
Oggi, nel nostro paese, i prezzi degli appartamenti sono arrivati alle stelle ed è sempre più difficile accedere ad un mutuo. Oltre tutto, i tassi d’interesse sono così elevati da scoraggiare chiunque. Ma la cosa che non è molto chiara sta nel fatto che il mutuo viene calcolato sul potere redditizio della persona richiedente e non solo sul valore dell’immobile. Inoltre, nella maggior parte dei casi, l’importo prestato, copre soltanto il 60/80% del valore totale dell’abitazione. Ovviamente chi ne risente maggiormente sono i giovani che, pur lavorando regolarmente ma non avendo la certezza del posto fisso e non disponendo di enormi capitali vedono svanire quasi del tutto il sogno di costituire una famiglia, la propria famiglia.
Ebbene il mutuo sociale propone di risolvere questa problematica sempre più diffusa e sempre più attuale, l’emergenza abitativa. Si chiede allo stato (o alla regione) di costruire alloggi a scopo abitativo in terreni già di proprietà delle pubbliche amministrazioni e rivenderli agli aventi diritto, a prezzo di costo, proponendo la possibilità di accedere ad un mutuo statale (o regionale) a tasso agevolato, che contempli i soli interessi legali e che l’importo della rata non superi mai 1/5 delle entrate del nucleo familiare con possibilità di interrompere il pagamento in caso di perdita del lavoro.
Un’idea semplice ma rivoluzionaria, che non ha nulla a che vedere con gli alloggi popolari che sono tanto diffusi in ogni comune. La differenza sostanziale sta nel fatto che chi usufruisce di un’abitazione popolare, in realtà non è proprietario della casa perché questa è già di proprietà dell’IACP di competenza.
Nel caso del “mutuo sociale”, si diventa subito proprietari dell’immobile realizzando di fatto il diritto alla proprietà contemplato anche all’interno della costituzione.
Le risorse da dover investire in tale progetto, nel caso siculo, si potrebbero recuperare vendendo tutte quelle proprietà degli IACP non destinate a scopo abitativo, lasciate all’abbandono ed all’incuria per la manifesta incapacità di gestire un patrimonio immobiliare inestimabile. Come se non bastasse, smantellare le stesse IACP e dare la possibilità agli occupanti degli alloggi popolari di riscattarli, servirebbe ancor di più a recuperare fondi e nello stesso tempo ridurre costi gestionali mal investiti come quelli del mancato pagamento dei canoni condominiali da parte degli inquilini e che sono poi dovuti dallo IACP come proprietario dell’immobile.
La proposta di legge è stata presentata alla regione siciliana ma occorrono 10.000 firme di cittadini siciliani. La Destra ragusana sarà impegnata nelle prossime settimane con gazebo di raccolta firme nelle varie piazze dei paesi della provincia, con il porta a porta e con una forte campagna di sensibilizzazione nei principali media provinciali.
La Destra, da sempre impegnata nel sociale, crede fortemente in questa iniziativa per scongiurare una crisi valoriale e ideologica che sta alla base della crisi economica che da qualche mese ha colpito anche la nostra cittadina ragusana.
Quando finirà l’emergenza abitativa? Quando saremo tutti proprietari di una casa.

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